This is an article written by Giovanni Valerio which appeared in the August 4, 1999, edition of the Italian newspaper "La Stampa." Mr. Valerio contacted me last year about the MATC course "Mathematics and Science Fiction" (COCO 18) that I developed with Prof. Laurence Davies (Comp Lit) and which we first taught in Winter 99. This article discusses various science fiction stories studied in our course that refer to or use mathematical ideas, for example, the fourth dimension, non-euclidean geometry, infinity, and probability. At the end of the article, he lists the URL address for the course website (http://emmy.dartmouth.edu/~c18w99/).

Professor John D. Trout
Dartmouth College



MATEMATICA E FANTASCIENZA

Flatlandia, un mondo a due dimensioni

Gli scenari impossibili della fantamatematica

 

ROBOTICA, teoria della relatività, meccanica quantistica, intelligenza artificiale e persino la linguistica sono state le idee portanti della fantascienza <<hard>>, quella con fondate basi scientifiche e tecnologiche. Eppure non solo la fisica e la tecnologia, ma anche la matematica e stata fonte di ispirazione per gli scrittori fantastici. Come vuole la tradizione, il precursore è stato Charles Lutwidge Dodgson, in arte Lewis Carroll, matematico e autore di <<Alice nel paese nelle meraviglie>> e di <<Attraverso lo specchio>>.

Ma il primo vero romanzo <<fantamatematico>> è <<Flatlandia>> di Edwin Abbott, del 1884, pubblicato da Adelphi. Sul modello dei viaggi di Gulliver, Abbott descrive Flatlandia, un mondo piatto, a due dimensioni, abitato da figure geometriche e immerso in una nebbia davvero londineso. Le donne sono segmenti e gli uomini figure geometriche rigidamente divise in classi, dai poveri lavoratori triangolari ai nobili esagonali fino ai sacerdoti circolari. Mentre Abbott preferisce fare di <<Flatlandia>> una graffiante satira della società umana, lo scrittore inglese Charles Howard Hinton in <<Racconti scientifici>> (Mondadori) studia con minuzia il mondo piatto, le condizioni fisiche dei suoi abitanti, la scoperta della <<ruota>> bidimensionale, persino i rapporti sociali (e sessuali) in due dimensioni. Nella storia della fantascienza, la matematica è stata talvolta solo un espediente narrativo, come nel curioso universo numerico di <<Mathematica>>, romanzo di Vargo Statten degli Anni '30. Altre volte la narrativa fantastica si è rivelata un potente strumento di divulgazione, come in <<La Casa nuova>>, pubblicato nella fondamentale antologia <<Le meraviglie del possibile>>. Robert Heinlein immagina un architetto che costruisce un'abitazione a forma di ipercubo, cioè comc la piu semplice figura dello spazio a 4 dimensioni. Ma quando vi entrera, saranno guai.

Gli scrittori sono stati spesso affascinati dal calcolo delle possibili permutazioni delle lettere dell' alfabeto. Gia ai primi del secolo, in <<The Universal Library>> Kurd Lasswitz immaginava gli autori sostituiti da una tipografia automatica, capace di stampare lettere a caso e di ottenere cosi, tra le innumerevoli sequenze senza senso compiuto, anche i volumi di una borghesiana <<biblioteca universale>>. Allo stesso modo, il computer di <<I nove miliardi di nomi di Dio>> di Arthur Clarke è in grado di permutare tutte le lettere da aaaa ... per arrivare fino a zzzz... e formare cosi tutti gli appellativi delle divinità. Con esiti davvero imprevedibili. Il protagonista di <<Inflexible Logic>> di Russell Maloney fa ancora di più. Vuol vedere quanto tempo impiegano sei scimmie a comporre tutti i volumi del British Library, pestando a case i testi di sei macchine per scrivere. Potete immaginare la sua sorpresa quando scopre che le scimmie passano da Proust a <<La capanna dello zio Tom>>, senza neanche sbagliare una virgola.

La topologia, parte della matematica che studia alcune proprietà geometriche delle figure, è stata spesso la vera protagonista di racconti fantastici. In <<No Sided Professor>>, Martin Gardner (notissimo autore di enigmi matematici) immagina uno studioso di topologia che inventa una nuova superficie e scompare, per riapparire nel bel mezzo di uno strip tease. Gli interessi degli autori si sono anche puntati sull' anello di Moebius, la singolare figura con un solo lato. E' lei a causare un misterioso disastro alla metropolitana di Boston in <<A Subway Named Moebius>> di A. J. Deutsch, presente (come altri racconti qui citati) nella storica antologia <<Fantasia Matlieniatica>>. L'ultimo teorema. di Fermat causa problemi pure al diavolo, in <<The Devil and Simon Flagg>> di Arthur Porges, mentre, il problema del continuo di Cantor è alla base delle rocambolesche avventure del protagonista di <<Luce bianca>> di Rudy Rucker (Bompiani). Pronipote di Hegel, cantante rock, insegnante di informatica, l'eclettico Rucker è uno degli ultimi scrittori fantamatematici, curatore della raccolta <<Matlienauts: Tales of Matheiiiatica Wonder>>. Con lui, l'australiano Greg Egan, ex programmatore di computer, affascinato dalla letteratura, di idee, come dimostra anche il recente romanzo <<Permutation City>> (Shake edizioni). Idee che possono diventare spunto per la didattica piu coinvolgente di una materia <<ostica>> come la matematica. Qualche scuola americana (Dartmouth College, al sito http://emmy.dartmouth.edu/~cl8w99/) ha già messo la fantamatematica tra i corsi.

Giovanni Valerio

matc